…in un soffio fra gli aceri…
*La classicità cosmopolita di Ain Kaalep
In un prezioso saggio sull’influenza della cultura latina e in particolare di Orazio sulle letterature dei paesi baltici – La “fortuna” di Orazio nel Baltico, ovvero spunti per una ricerca – il filologo, linguista e traduttore Pietro Umberto Dini[1] ci ricorda che “i nomi di Lituania, Lettonia, Estonia” sono stati spesso menzionati “come quelli di tre orfani dimenticati dell’Europa delle nazioni” e quindi rimbalzati in Occidente “prepotentemente alla ribalta delle cronache” soltanto durante il biennio 1989–1990, contestualmente al processo di dissoluzione dell’Unione Sovietica. Infatti, continua lo studioso, “l’appartenenza a comuni geografie politiche e l’incidenza di comuni vicende storiche hanno a più riprese avvicinato queste tre nazioni invero assai diverse fra loro sia dal punto di vista etnico-linguistico che da quello culturale”. E tuttavia, nonostante queste importanti differenze tra i tre paesi “orfani” così ingiustamente e troppo a lungo sottaciute, permane un significativo tratto comune testimoniato da una profonda, conforme “adesione al patrimonio della cultura classica fra le più fortemente radicate e tenaci” nel continente europeo. È nel contesto di queste riflessioni che viene menzionato il poeta estone Ain Kaalep mettendo in rilievo come le sue “venti traduzioni molto rigorose dal punto di vista filologico e corredate di commenti poetici” facciano di lui “il maggiore diffusore di Orazio in lingua estone”. È questa, nel panorama della critica letteraria italiana, una rara citazione e un puntuale riconoscimento del grande intellettuale di Tartu […]
La traduzione in italiano ha tentato, per quanto possibile nell’arduo processo di traslazione semantica da una lingua del ceppo ugrofinnico come l’estone a una lingua romanza, come la nostra, di mantenersi fedele al metodo omoritmico professato da Kaalep, cercando sempre di collegare l’aspetto melodico a quello semantico, talvolta persino con traduzioni isometriche […]
dalla prefazione dal libro…in un soffio fra gli aceri… di ©Paolo Ottaviani
[1] http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/41/33/DOCUMENT_FILE_104133.pdf
Oktoobri lõpp
Ain Kaalep Vihmalinikuis Tühje ja halle Viimaseid lehti Nagu muistne seisab mu ees Tühje ja halle Tean, et need raagus kui tuleb kevad, Kallis kodulinn, 1956 |
Fine ottobre
Ain Kaalep In veli di pioggia Deserte e grigie Ultime foglie Come un’antica sta davanti a me Sulle deserte e grigie Lo so che i rami quando verrà la primavera O mia cara città natale, 1956
Translated by ©Mailis Põld; and edited by ©Paolo Ottaviani |
Korübandi laul
Ain Kaalep Mina, mees, armastan sinu Ihu. Ma libisen alla piki sinu kaela, Ja sinu rinnad tõstavad ärevalt pead, Ja sinu niuded ainult teesklevad rahu, Mina, mees, armastan sinu Ihu. Kui sa kinkisid selle mulle esmakordselt, Sa kinkisid mulle seekord oma Ihu Kaua ekslesin su jälil, Naine, Mina, mees, armastan sinu Ihu, Peab ju Tundmine kuskilt algama, Aga seni, aga seni, Naine, Ma libisen alla piki sinu kaela, .
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Il canto di un coribante
Ain Kaalep Io, uomo, amo il tuo Corpo. Scorro giù lungo il tuo collo E le tue mammelle si sollevano, ansiose, E i tuoi fianchi solo fingono la calma, Io, uomo, amo il tuo Corpo. Quando me lo hai donato per la prima volta Quella volta mi hai donato il tuo Corpo A lungo erravo sulle tue tracce, o Donna, Io, uomo, amo il tuo Corpo, La Conoscenza deve da qualche parte iniziare, Ma intanto intanto, o Donna, Scorro giù lungo il tuo collo,
Translated by ©Mailis Põld; and edited by ©Paolo Ottaviani |
“Ain Kaalep è nato il 4 giugno 1926 a Tartu, in Estonia. Dopo il diploma di maturità conseguito nel ginnasio Hugo Treffner si iscrive nel 1943 all’Università della sua città natale per studiare le lingue ugro-finniche. L’Estonia in quel periodo era occupata dai tedeschi e il giovane Kaalep ritiene inaccettabile l’obbligo di arruolarsi nelle truppe armate straniere. Decide così di recarsi come volontario in Finlandia per assolvere ai suoi obblighi di leva. Nel 1944 ritorna in Estonia per opporsi da soldato all’offensiva sovietica. La polizia segreta russa lo arresta nel 1945 e lo tiene in prigione per più di un anno. Dopo aver riconquistato la libertà riprende i suoi studi, interrotti però di nuovo nel 1949: viene infatti espulso dall’Università di Tartu con la singolare accusa di essere un cosmopolita. Solo nel 1956 ottiene il permesso di laurearsi…”
Dal sito https://lietocolle.ecwid.com/In-un-soffio-fra-gli-aceri-Ain-Kaalep-p140934700
Mailis Põld è nata a Kuressaare (in Estonia), di formazione pianista vive a Perugia dal 2001. Ha pubblicato con LietoColle: Parlano e volano – Poesie scelte di Mari Vallisoo, a cura di Paolo Ottaviani (2012); Poesie di Mari Vallisoo – Quadernario, Almanacco di poesia contemporanea, a cura di Maurizio Cucchi (pp 389–413; 2015); Il canto dell’aldiquà e dell’altrove – una riflessione sulla poesia di Mari Vallisoo – Quadernario, Almanacco di poesia contemporanea, a cura di Maurizio Cucchi (pp 377–388; 2015); Fidati dei tuoi occhi – Poesie scelte di Kersti Merilaas, a cura di Paolo Ottaviani (2015); e …in un soffio fra gli aceri… – Poesie scelte di Ain Kaalep, a cura di Paolo Ottaviani (2019)
Paolo Ottaviani è nato a Norcia e vive a Perugia. Laureato in Filosofia con una tesi su Giordano Bruno, ha pubblicato negli Annali dell’Università per Stranieri di Perugia saggi sul naturalismo filosofico italiano. È stato direttore della Biblioteca della medesima Università e ha fondato la rivista Lettera dalla Biblioteca. In poesia ha pubblicato le raccolte Funambolo (Edizioni del Leone, Spinea, 1992) con prefazione di Maria Luisa Spaziani, Geminario (Edizioni del Leone, Spinea, 2007), Il felice giogo delle trecce (LietoColle, Faloppio, 2010), il quaderno d’arte diretto da Eugenio De Signoribus Trecce sparse (Fioroni, Fermo, 2012), Piccolo epistolario in versi, unitamente a Walter Cremonte (LietoColle, Faloppio, 2013) e Nel rispetto del cielo (puntoacapo, 2015).
*The cosmopolitan classicism of Ain Kaalep (from the preface of the book …in un soffio fra gli aceri…)
by Paolo Ottaviani In a precious paper on the influence of Latin culture, and, in particular, of Horace on the literature of Baltic countries—La “fortuna” di Orazio nel Baltico, ovvero spunti per una ricerca— the philologist, linguist, and translator Pietro Umberto Dini reminds us that “the names Lithuania, Latvia, and Estonia” have often been referred to “as those of three forgotten orphans of the Europe of the nations”, and, thus, only returned to the West “with force in headlines” during the 1989-1990 biennial, in conjunction with the process of dissolution of the Soviet Union. Indeed, resumes the scholar, “the sharing of political geographies and numerous historical vicissitudes has, on several occasions, brought these three nations, which are, in fact, very different from one another, closer both ethnolinguistically and culturally.” And yet, notwithstanding the important differences between the three “orphan” countries that have been overlooked so unjustly and for far too long, there remains a significant common thread, as can be seen by their profound, consonant “adhesion to the patrimony of a classical culture among the most strongly and tenaciously rooted” on the European continent. It is in this context that the Estonian poet Ain Kaalep is mentioned, underlining how his “twenty, very meticulous—philologically speaking— translations with comments” make him the “greatest promoter of the works of Horace in Estonian.” This is, in the field of Italian literary criticism, a rare quotation, and a precise acknowledgment of the great intellectual from Tartu […] The translation in Italian has tried, to the extent possible when translating a language with Finno-Ugric roots like Estonian to a Romance language like ours, to remain faithful to the homorhythmic method exercised by Kaalep, while trying, always, to combine the melodic aspect with the semantic one, sometimes even using isometric translations […] Translation ©Matilda Colarossi |
English note:
Ain Kaalep was born in Tartu, Estonia, where he studied and graduated from the University of Tartu, in 1956, specializing in Finno-Ugric languages.
He has published numerous collections of poetry, written essays on literary criticism, written plays, and translated poetry and prose works from German, Spanish, French, Portuguese, Catalan, Ukrainian, Polish, English, Galician, Provençal, Turkish, Tajik, Uzbek, Georgian, Finnish , Latin, and Ancient Greek. Presented here are two poems by Ain Kaalep (born in 1926 in Tartu, Estonia) from the collection “…in un soffio fra gli aceri…” (LietoColle; 2019)
Mailis Põld was born in Kuressaare (Estonia). A trained pianist, she has been living in Perugia since 2001.
Paolo Ottaviani was born in Norcia and lives in Perugia. More information about the poet and scholar here: https://paralleltexts.blog/tag/paolo-ottaviani/
https://lietocolle.ecwid.com/In-un-soffio-fra-gli-aceri-Ain-Kaalep-p140934700
Painting, Aurora Polare (1836) by Estonian artist: August Matthias Hagen, Tartu Art Museum
I would like to thank Mailis Põld, Paolo Ottaviani, Ain Kaalep, and LietoColle for their kind permission to post these wonderful poems. All rights reserved.