Vittorini and Calvino, Letters

Lettere di Elio Vittorini . A Calvino, Torino Milano, 11 dicembre 1946 Caro Calvino, Il tuo racconto ha parti molto belle per cui vorrei dirti: grazie d’avermelo mandato, lo pubblico. Ma un po’ al principio, e per lunghi tratti nelle pagine centrali, lo hai, a mio giudizio, sciupato, anzi sconciato, in un senso che lo…Read more Vittorini and Calvino, Letters

Elio Vittorini on translation

    Elio Vittorini sul tradurre   Se domanda agli amici italiani, Le diranno che posso tradurre bene. Ora è da sette anni che non traduco più. Da quando posso vivere diversamente. Ma prima ho tradotto dall’inglese per dieci anni, era il mio modo di guadagnarmi da vivere sotto il fascismo, quando, divenuto antifascista, non…Read more Elio Vittorini on translation

On words…reflected/Bufalino, Vittorini, Buzzati, Guidacci, Svevo, De Luca

parallel texts: words reflected

On words…reflectedOn words…reflected
Si scrive per guarire sé stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un lettore sconosciuto. Ritengo che nessuno senza memoria possa scrivere un libro, che l’uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La realtà e la finzione sono due facce intercambiabili della vita e della letteratura. Ogni sguardo dello scrittore diventa visione, e viceversa: ogni visione diventa uno sguardo. In sostanza è la vita che si trasforma in sogno e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria. La realtà è così sfuggente ed effimera… Non esiste l’attimo in sé, ma esiste l’attimo nel momento in cui è già passato. Piuttosto che vagheggiare un futuro vaporoso ed elusivo, preferisco curvarmi sui fantasmi di ieri senza che però mi impediscano di vivere l’oggi nella sua pienezza.

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The most beautiful opening paragraphs

  E’ l’anniversario di una settimana straziante. Un anno fa, di questi giorni, sono stato sul punto di compiere quel gesto che inconsciamente mi si riproduce nell’immaginazione quando penso al mio peccato – il gesto della mia mano che si alza armata contro di me. Mi rivedo disteso sul letto col viso rivolto al muro…ogni…Read more The most beautiful opening paragraphs

#Can you judge a book by the opening paragraph?

Incipit Opening paragraph Eccomi qui, davanti al foglio bianco. Quante volte, dalla prima? Quante volte ancora, fino all’ultima? Non sono balle, scrivere è difficile. Per tutti. Si è soli, dopo le chiacchiere, le discussioni, gli incontri, le letture. Si è soli e fa fatica. E’ stato sempre un mio vanto: sì, va bene, gli altri sono…Read more #Can you judge a book by the opening paragraph?

On words…reflected/Bufalino, Vittorini, Buzzati, Guidacci, Svevo, De Luca

On words…reflected On words…reflected Si scrive per guarire sé stessi, per sfogarsi, per lavarsi il cuore. Si scrive per dialogare anche con un lettore sconosciuto. Ritengo che nessuno senza memoria possa scrivere un libro, che l'uomo sia nessuno senza memoria. Io credo di essere un collezionista di ricordi, un seduttore di spettri. La realtà e…Read more On words…reflected/Bufalino, Vittorini, Buzzati, Guidacci, Svevo, De Luca