parallel texts: words reflected

da “Cacciatori di frodo”di Alessandro Cinquegrani

La curva, penso, mentre cammino sul binario morto della ferrovia, la curva, non ho paura, è così ogni mattina da troppe mattine, cammino sul binario facendo attenzione a non mettere i piedi sui sassi, faccio la curva, la supero, raggiungo lei sdraiata per terra o a venti centimetri da terra, la scavalco, mi siedo su un binario, metto i piedi sull’altro, tiro fuori una sigaretta e l’accendo, così, stamattina come ogni mattina. Aspiro con sollievo, come lo spazio degli ingranaggi si sciogliesse all’olio del mattino, penso, seduto su uno dei binari morti, il fumo espirato con forza dipinge rette, angoli molto acuti: Che azzurro il cielo stamattina, faccio, e non m’aspetto risposta, certo, non me l’aspetto più da una donna che aspetta ogni mattina, ogni santa mattina allo stesso modo, che il treno le faccia cadere la testa giù dall’argine e nel fiume, che…

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